Essere ad un passo dal fine......
Essere ad un passo dal fine e non volerlo mai cogliere nella sua essenza quasi che concludere un percorso fosse il dire fine al proprio esistere!
Questo può descrivere in poche righe la pastosa pennellata dell’eclettico artista Valter Borsato che per molti anni, in silenzio, ha nutrito con perizia e pazienza il suo percorso espressivo, ricavandone una personale evoluzione interpretativa che solo ora trova significato e riscontro. Un’evoluzione che passa attraverso un percorso di autodidatta prima e di contaminazione voluta e cercata dei grandi maestri italiani del novecento.
Accesa capacità critica che molte volte sfocia nell’autolesionismo, accurata ricerca del significato intrinseco del tratto, astrazione metafisica, surreale interpretazione del vissuto quotidiano fanno di Borsato un artista contro tempo! Lontano dalle seducenti installazioni artistiche moderne, Borsato propone un’arte sfidante e selezionante in cui la tela e i colori ad olio sono le “belve da domare”. Nelle sue tele c’è la sottile intelligenza di chi non vuole raccontarsi e in modo enigmatico, surreale, sfuggente lascia tracce, dettagli, spunti a chi, attratto da questa sorta di gioco di ruoli, vuole imbrigliarlo in uno stereotipo moderno senza però lasciargli il privilegio di scoprirlo. Nelle sue tele al tempo stesso si nota la rabbia di un uomo che ancora si cerca, sa di essere ma ha paura di poter essere espressione di un linguaggio che evoca il mistero del gioco della vita. Timidezza, rabbia, passione in un tenace controllo delle linee che si abbandona alla fine in un groviglio di radici che esprimono il bisogno di ancorarsi sempre al presente. Metafisico? Astratto? Surreale? In fondo un artista non può essere altro che lasciar parlare le proprie opere ad un pubblico che non si inganna, non si seduce ma si incanta. L’incantesimo che Borsato ha costruito con i suoi monocolori, con le sue capricciose astrazioni incantano gli occhi di chi ha sete di credere che lì, fuori nel proprio piccolo giardino spesso fatto di solitudine e amarezza, c’è qualcuno che osa dipingere non solo per esprimersi ma per interpretare il bisogno di assoluto dell’uomo moderno.
Rita Marchesini 15 ottobre 2019
Biografia
Nato a Verona nel 1962, Valter Borsato inizia a dipingere giovanissimo sui 14-15 anni seguendo l’istinto e completamente da autodidatta. I primi soggetti erano soprattutto paesaggi e figurativi. Negli anni settanta partecipa ad alcune manifestazioni e concorsi ed effettua due mostre personali (1979 e 1980) a Verona.
A 22 anni smette completamente ed improvvisamente di dipingere, poiché sull’arte prendono il sopravvento alcuni eventi personali, e nuovi interessi fra cui gli studi di zoologia presso Musei ed Università.
Frequentando il Museo di Storia Naturale di Torino, alla fine del 1990 incontra l’artista Giovanni Boffa (allievo F. Casorati) diventando subito amici.
Grazie a Boffa, Borsato si riavvicina all’arte e sotto la supervisione e i consigli del maestro ricomincia a dipingere e a restaurare delle opere.
Nel 2017 ad 81 anni muore improvvisamente l’amico maestro Giovanni Boffa.
Fra il 2017 e il 2018 inizia la partecipazione a concorsi e mostre collettive.
Nel marzo 2019 una sua opera viene premiata nel concorso “Madre Terra” (Prato) e nell’ottobre del 2019 alcuni suoi quadri vengono esposte all’Art shopping al Carrousel du Louvre Parigi.