Agli occhi di un occidentale, l’arte degli origami può sembrare o rappresentare un gioco, un passatempo. Girare e rigirare un foglio cercando la giusta piega per raffigurare oggetti, fiori animali.
Viceversa per gli orientali, ed in particolare modo per i giapponesi, l’origami ha, un profondo significato simbolico e spirituale e affonda le sue radici sia nella loro cultura sia nell’antica capacità di produzione della carta. (documenti storici provano che l’invenzione della carta è da attribuire ad un funzionario di corte dell’imperatore cinese a Ts’ai Lun, intorno al 105 D.C.)
La bellezza e la fragilità dell’origami rappresentano, nello shintoismo, il ciclo vitale e la fine delle cose finalizzata ad una continua rinascita.